Mario Logli l’Urbinate volante
Mario Logli il pittore marchigiano di fama internazionale si è spento lo scorso fine maggio. Famose le sue isole volanti sulle quali poggiava Urbino, città idealizzata e fantastica.
Aveva frequentato l’Istituto di Belle Arti, apprendendo le varie tecniche grafiche e di incisione e specializzandosi poi in litografia sotto la guida di Carlo Ceci. Uno degli interpreti più illustri della scuola del libro di Urbino si trasferì in seguito a Milano dove collaborò come illustratore con la casa editrice De Agostini.
Ha vinto il “Premio Lombardia” e il premio “Arte Fantastica” di Stoccarda, ospitato al Festival dei Due Mondi di Spoleto e invitato nel 1987 con una importante mostra personale dedicata ai luoghi della poesia Leopardiana, a rappresentare le sue tematiche nelle più prestigiose capitali d’Europa e delle Americhe. Ha partecipato anche a eventi in Giappone.
Amico fraterno di Paolo Volponi, aveva realizzato numerose mostre in Italia e all’estero, ottenuto il sigillo d’Ateneo dall’università Carlo Bo e presa da poco la cittadinanza onoraria di Urbino, città che nel 2017 aveva dedicato al pittore la mostra a Palazzo Ducale Tra Memoria e mito, diretta da Peter Aufreiter.
Per il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e il vicesindaco Daniele Vimini: “Un artista stimato a livello nazionale e internazionale, capace di incarnare il concetto di bellezza con il suo tratto inconfondibile, contrassegnato da grandi visioni. Con le sue mostre ha portato Urbino e la cultura del nostro territorio ovunque: anche per questo gli siamo riconoscenti. Le opere di Mario Logli resteranno per sempre nell’immaginario legato a Urbino e al nostro territorio come una speciale iconografia. Così come la sua cortesia e la sua personalità saranno un ricordo indelebile per chiunque lo abbia conosciuto, in Italia e all’estero”.
Per il rettore Vilberto Stocchi: “Mario Logli era innanzitutto un amico della nostra università e un testimonial internazionale dell’intera città. Sono particolarmente contento di avere conferito quattro anni fa il Sigillo a un artista che nelle sue opere ha spesso rappresentato un particolare periodo, quello dell’Umanesimo Scientifico, che dopo il Rinascimento pose Urbino all’attenzione del mondo come luogo di studio e di innovazione, nel quale il progresso tecnologico e scientifico era concepito come patrimonio universale, a disposizione di tutti e non di una ristretta cerchia di eletti. Un messaggio quanto mai attuale e che considero la miglior prerogativa del nostro Ateneo, tanto che ai nostri ospiti più importanti” ha ricordato il Rettore “facciamo dono di un’opera di Mario Logli che fa sintesi del nostro essere”.
I open Paroleacapo for my great love: the Theater which allows me to travel while I’m still, dreaming sitting in the audience, dance in the gallery and take pics before the curtain rises!
Nessun Commento