Il rito di Ingmar Bergman
Il rito è un film scritto e diretto da Ingmar Bergman nel 1969, una sorta di cinema da camera, girato tutto in interni con soli quattro personaggi e incentrato sul rapporto, spesso conflittuale, tra autorità costituita e azione artistica.
Tre attori di teatro, sorta di clown contemporanei d’avanguardia, sono stati denunciati per l’oscenità presunta di un numero del loro ultimo spettacolo. Il giudice censore Abrahamsson, a cui è affidato il caso, li interroga per decretarne l’eventuale condanna. Dai colloqui con gli artisti – in cui si scoprono soprattutto le ambigue articolazioni dei rapporti tra i tre attori, oltre che la discutibile natura dello stesso giudice – l’uomo non riesce però a farsene una idea chiara e chiede di assistere alla performance allestita nel suo stesso ufficio, alla fine della quale subirà conseguenze fatali. La performance dei tre clown è una sorta di rito dionisiaco dalle chiare valenze simboliche, in cui la forza della creazione artistica vince sui tentativi di censura e normalizzazione di una qualsivoglia autorità, politica o sociale. Ma oltre la censura, subita spesso da Bergman ai suoi tempi, nel testo è forse ancora più centrale il tema della impossibilità di contenere la potenzialità destabilizzante dell’atto artistico, votato a stanare le verità dell’essere umano, a rischio anche della morte.
Lo spettacolo è andato in scena dal 27 febbraio al 3 marzo ’24 al Teatro San Ferdinando di Napoli
di Ingmar Bergman, che ne fece un film nel 1969, è stato tradotto da Gianluca Iumiento – adattamento e regia Alfonso Postiglione – con Elia Schilton, Alice Arcuri, Giampiero Judica, Antonio Zavatteri – scene Roberto Crea – costumi Giuseppe Avallone – musiche Paolo Coletta
disegno luci Luigi Della Monica – partitura fisica Sara Lupoli – aiuto regia Serena Marziale – produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Ente Teatro Cronaca, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival.
C.C.
I open Paroleacapo for my great love: the Theater which allows me to travel while I’m still, dreaming sitting in the audience, dance in the gallery and take pics before the curtain rises!
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