Iliade. Il Gioco degli Dei. Alessio Boni
A dieci anni dalla nascita, il Quadrivio – Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer – riscrive e mette in scena l’“Iliade” per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre. «“Iliade” – si legge nella nota di presentazione – canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente, in “Iliade”, che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore.»
Lo spettacolo, realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 vede in scena, con Boni e Forte, anche (in ordine alfabetico) Haroun Fall, Jun Ichikawa, Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer e Elena Vanni. Le scene sono di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito, il disegno luci di Davide Scognamiglio, le musiche di Francesco Forni, le creature e gli oggetti di scena di Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva. La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Teatro della Toscana e Teatro Donizetti di Bergamo e Stabile del Friuli-Venezia Giulia.
Teatro La Pergola – Firenze dal 27 febbraio al marzo 2024
C.C.
I open Paroleacapo for my great love: the Theater which allows me to travel while I’m still, dreaming sitting in the audience, dance in the gallery and take pics before the curtain rises!
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