L’ultimo nastro di Krapp di Beckett.
Pesaro ha ospitato dal 18 al 20 settembre 2020 il suo illustre concittadino Glauco Mauri alla vigilia del suo novantesimo compleanno ospitandolo con tutta la maestria interpretativa di grande Signore della scena quale, al Teatro Sperimentale con L’ultimo nastro di Krapp di Beckett, con parole e poesie lette da Roberto Sturno e interventi musicali di Vanja Sturno.
Lo spettacolo è il secondo appuntamento di TeatrOltre il più grande palcoscenico italiano per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei promosso all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con i Comuni di Pesaro, Urbino e Pergola e con il contributo di Regione Marche e MiBACT, che fino al 13 novembre offre un calendario di diciotto appuntamenti. Sospeso gli scorsi mesi a causa dell’emergenza sanitaria, TeatrOltre fa tappa nei teatri della provincia pesarese con il rispetto di tutte le procedure di legge per il contenimento della diffusione del Covid previste dalla normativa vigente.
Glauco Mauri è stato il primo in Italia, nel 1961, con la Compagnia dei Quattro, a mettere in scena, Atto senza parole e L’ultimo nastro di Krapp. Beckett, Premio Nobel per la letteratura (1969), con le sue opere ci ha mostrato un nuovo modo di interpretare il rapporto tra la vita e l’uomo: una visione grottesca che spesso sfocia in una disperata comicità. Vari momenti poetici ma lo stesso tema: l’uomo e la sua fatica del vivere.
Ne L’ultimo nastro di Krapp – una produzione Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno – Mauri dialoga, oggi, con la sua voce di trentenne registrata nel silenzio notturno di un teatro quasi sessanta anni fa. Nel buio di una stanza spoglia il vecchio Krapp ascolta una bobina che ha registrato tanti, tanti anni prima: la sera del suo trentanovesimo compleanno. Il passato gli scorre davanti, riaffiorano persone, visi ormai sbiaditi dal tempo, si riscoprono sentimenti vissuti forse solo a metà, e tra questi – ormai dimenticata – una storia d’amore, “quando la felicità era forse ancora possibile”. Ma il giovane Krapp non l’aveva saputa afferrare la felicità! La bobina finisce e Krapp rimane disperatamente solo nella sua “vecchia tana” piena di bobine che raccontano la storia della sua vita ma che finiranno sempre col rimanere “vuote”.
I open Paroleacapo for my great love: the Theater which allows me to travel while I’m still, dreaming sitting in the audience, dance in the gallery and take pics before the curtain rises!
Nessun Commento