Il nipote di Wittgenstein. Storia di un’amicizia.
Uno straordinario assolo di Umberto Orsini che impersona lo scrittore Thomas Bernhard. Davanti a un’ascoltatrice silenziosa racconta la sua amicizia con Paul Wittgenstein.
«Non faccio Bernhard, ho deciso di essere Bernhard». Nell’interpretazione che gli è valsa un premio Ubu come migliore attore, Umberto Orsini si immerge nell’universo letterario dello scrittore austriaco ed estrae da uno dei suoi romanzi più affascinanti, Il nipote di Wittgenstein, un monologo intenso, dai molti ritmi e registri, sobrio e severo, quanto virtuosistico e appassionato.
Una proiezione teatrale di Bernhard, intento a raffigurare se stesso mentre racconta a un’ascoltatrice silenziosa la storia di un’amicizia singolare, quella con Paul Wittgenstein, nipote del filosofo Ludwig, dominato dalla follia e morto in manicomio. Un personaggio nel quale Orsini riversa a piene mani talento ed energia. Uno dei suoi spettacoli più riusciti, anzi uno di quelli che definisce «gioielli di famiglia». Paul Wittgenstein fu per molti anni amico di Thomas Bernhard. Uomo sensibilissimo, inadatto al mondo, appassionato di musica, ma anche di automobilismo, dissipò la sua fortuna al punto da ridursi all’indigenza. Convisse con la malattia mentale fino alla morte con la massima naturalezza. Considerato uno dei suoi più belli e toccanti, il romanzo concentra i temi cari a Bernhard in un ritratto delicato e terribile, spesso increspato da una selvaggia comicità.
«È il suo testo più “intimo” – sottolinea il regista Patrick Guinand, che ha firmato anche l’adattamento – quello in cui affronta nel modo più diretto il tema dei sentimenti». Una grande prova d’attore per Orsini, impegnato “in solitaria” se pure in relazione con la muta, fondamentale presenza femminile di Elisabetta Piccolomini.
di Thomas Bernhard
traduzione di Renata Colorni
adattamento di Patrick Guinand
con Umberto Orsini
e con Elisabetta Piccolomini
regia Patrick Guinand
scene Jean Bauer
costumi Pierre Albert
luci Hervé Gary
Compagnia Umberto Orsini
Teatro Gobetti – Torino dal 5 al 17 novembre 21019.
C.C.
I open Paroleacapo for my great love: the Theater which allows me to travel while I’m still, dreaming sitting in the audience, dance in the gallery and take pics before the curtain rises!
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