Caro Giacomo Leopardi.
La conclusione del 2 luglio 217 delle giornate organizzate dal comune di Recanati per le celebrazioni del Giovane Favoloso hanno reso orgogliosa anche chi come me non è abbastanza sensibile a questo richiamo di massa. Tuttavia i fuochi d’artificio sopra la Torre della piazza della mia città mi hanno provocato una certa emozione.
Complice forse l’affetto appena manifestato qualche minuto prima uscendo dal Teatro Persiani fra risa e applausi a Tullio Solenghi che con il Decameron. Un racconto italiano in tempo di peste ha restituito attraverso la lettura interpretata di alcune novelle (Chichibio E La Gru, Peronella, Federigo Degli Alberighi, Masetto Di Lamporecchio, Madonna Filippa, Alibech) la lingua originale di Giovanni Boccaccio rendendola accessibile e comprensibile come fosse la lingua di un testo contemporaneo.
Il risultato è stato uno spettacolo – diretto da Sergio Maifredi in collaborazione con Gian Luca Favetto e prodotto da Teatro Pubblico Ligure – divertente e colto. “Il nostro lavoro – si legge nelle note di regia – non è stato attualizzare Boccaccio, ma conservarne e curarne il suo essere contemporaneo. Quindi: non trasferirlo nel nostro tempo, ma mantenerlo contemporaneo a noi. L’essere contemporaneo ha bisogno della giusta distanza. Boccaccio ha il merito di aver elaborato il primo grande progetto narrativo della letteratura occidentale, inserendo i cento racconti in un libro organico capace di rappresentare, la varietà e complessità del mondo. A tutti è concessa una storia, dai re agli operai”.
Veramente apprezzabile Solenghi che si dimostra essere un vero attore, preparato, divertente (senza dubbio!), che ci ha entusiasmato e commosso alla fine dedicando un applauso alla Anna Marchesini Nazionale.
Il comico ha dato prova del suo innato talento e della lunga esperienza sul palcoscenico e ormai in Italia solo tale categoria sembra essere degna di nota. I veri talenti sono facilmente riconoscibili nei teatri istituzionali dominati oggigiorno da dilettanti- attori da fiction che imbrigliano la massa spettatrice in un sonno catartico mentre si dimenano sul proscenio!
Chi sa distinguere sa pur godere!
Cristina Capodaglio
I open Paroleacapo for my great love: the Theater which allows me to travel while I’m still, dreaming sitting in the audience, dance in the gallery and take pics before the curtain rises!
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L’ha ribloggato su cristina capodaglio.