Sassoferrato. Dal Louvre a San Pietro. Perugia.
Perugia ospita al complesso benedettino di San Pietro – Galleria Tesori d’Arte, L’Immacolata Concezione, capolavoro di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, appartenente al Museo del Louvre, Parigi. Il dipinto finì in Francia grazie a Dominique-Vivant Denon, direttore del Musée Napoleon e purtrooppo non rientrò mai più in Italia. Era tra i tesori della millenaria abbazia benedettina di San Pietro a Perugia.
Ora possiamo cogliere l’occasione di vederla fino al primo ottobre 2017, accanto a una quarantina di dipinti, in parte di Sassoferrato in parte di famosi maestri ai quali l’artista si ispirò, grazie ad una mostra organizzata a Perugia.
«In mostra saranno presenti capolavori del pittore marchigiano provenienti da varie raccolte pubbliche e private italiane e straniere. Si potranno ammirare, fra l’altro, tutte le opere del Salvi, ben 17, eseguite per il complesso benedettino di San Pietro» sottolinea la professoressa Cristina Galassi, curatrice della mostra insieme a Vittorio Sgarbi.
Insieme al Sassoferrato potremo vedere anche opere di Pietro Perugino, il grande maestro umbro lungamente studiato da Sassoferrato. «L’intento – evidenzia la curatrice – è quello di far capire quanto il pittore rinascimentale abbia influito sulla visione dell’artista seicentesco, a cominciare dalla purezza formale delle immagini».
Pari interesse Sassoferrato riservò alle opere umbre di Raffaello. In mostra vengono messe a confronto due copie della Deposizione Borghese di Raffaello, rispettivamente di Orazio Alfani e Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, provenienti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, con la bella versione dipinta da Sassoferrato nel 1639.
Uno spazio significativo viene riservato anche alla cosiddetta Madonna del Giglio, immagine devozionale che assicurò grande notorietà al Sassoferrato. Ce ne sono esposte tre versioni: le prime due provengono da Modena e da Bologna, la terza è di proprietà della Fondazione per l’Istruzione Agraria. In queste opere l’artista riprende un’antica immagine di culto realizzata da Giovanni di Pietro detto lo Spagna, dotatissimo seguace di Perugino e Raffaello.
Tutte le opere del Salvi conservate in San Pietro furono commissionate dall’abate Leone Pavoni Rettore per lungo tempo della comunità benedettina di San Pietro, la quale possedeva la bellissima Santa Francesca Romana con l‘angelo, oggi custodita nella sagrestia della Basilica e per lunghi anni attribuita a Caravaggio, in realtà capolavoro di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, uno degli interpreti più fedeli del maestro lombardo. In omaggio all’abate Pavoni, singolare figura di committente e collezionista, anche questa tela farà parte del percorso espositivo.
La mostra, accompagnata da un catalogo pubblicato dall’editore Aguaplano, è realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia e la Regione Umbria, e si avvale del patrocinio del comune di Perugia.
Cristina Capodaglio
I open Paroleacapo for my great love: the Theater which allows me to travel while I’m still, dreaming sitting in the audience, dance in the gallery and take pics before the curtain rises!
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